Battle Without Honor Or Humanity? Scienza, fede e vaccini ai tempi del Covid19. #approfondimenti

” Senza frode imparai la sapienza e senza invidia la dono, non nascondo le sue ricchezze. Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini; quanti se lo procurano si attirano l’amicizia di Dio, sono a lui raccomandati per i doni del suo insegnamento.”

— dal libro della Sapienza 7,13 – 14

Il dibattito sul tema del vaccino anticovid19 infuria sia nei programmi televisivi, sia nei social, sia nei dialoghi quotidiani degli italiani. La Chiesa si è espressa in modo chiaro con una recente nota circa la moralità dell’uso di questi tipi di vaccini

Come in tutte le cose sono nati degli schieramenti e uno dei meme che più è girato è l’immagine del vaccino quale descritto come il vitello d’oro di Esodo. Eccola qui:

D’altro lato, anche una certa descrizione di coloro che si pongono delle domande in modo prudente e scientifico è descritto come un atteggiamento oscurantista.

Ecco allora che, al solito, gli schieramenti si estremizzano, si radicano, si scontrano. Alla fine chi ne perde è l’uomo e innanzitutto l’uomo di fede. Entrambi gli schieramenti sono assolutamente irragionevoli: io stesso in questi giorni sto leggendo articoli e ricerche sul tema del vaccino, con l’aiuto di amiche microbiologhe ed esperte in questo campo sto cercando di formarmi una idea oggettivamente scientifica e moralmente accettabile.

Ciò detto mi sembra ancora più preoccupante, che alcuni, dopo aver letto due o tre post complottisti, descrivano il cattolico che ha fiducia nella scienza come scientista o neopositivista. Il fedele cattolico – prete, laico o religioso che sia – dunque che sceglie in scienza, coscienza e prudenza di vaccinarsi, sarebbe asservito al dio vaccino, e dunque contro la vera fede cattolica.

Si combatte una battaglia senza onore e umanità, per citare il titolo di un famoso brano tratto da un film di Quentin Tarantino. Ma ciò mi sembra un nonsense.

Per ciò che concerne i temi teologici e filosofici di cui mi occupo, penso di poter scrivere, con quel poco di sapienza che il Signore mi ha donato, proprio sul tema del rapporto fra la scienza e la fede: esso è inserito nel grande scambio di amore e di verità fra la ragione e la fede.

Come ha scritto San Giovanni Paolo II, nella sua splendida Fides et Ratio:

“ La Fede e la Ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità”

La fede e la ragione si aiutano e si illuminano l’una con l’altra. Esse, seppure distinte negli ambiti di ricerca e nelle loro finalità, sono entrambi doni di Dio per l’uomo, per un cammino di ricerca della verità.

Scriveva il padre e dottore della Chiesa, più di qualche secolo fa, S. Agostino:” Credo per capire (De vera religione 5,24) […] “A coloro che già credono il Signore disse: ‘cercate e troverete’. Perciò, obbedendo al comando di Dio, cercheremo senza posa; e ciò che, spinti da lui, cerchiamo, con la sua guida troveremo” (De libero arbitrio, II,2, 16 – 17).

Gli farò successivamente eco San Tommaso D’Aquino: “Sebbene la verità della fede cristiana superi le capacità della ragione, tuttavia i principi naturali della ragione non possono essere in contrasto con tale verità” (Summa contra Gentiles, I, qq. 7 -8.)

Dunque da sempre, la Chiesa Cattolica, ha favorito uno sviluppo teologico – filosofico ma anche scientifico; da un lato infatti, i cattolici di ogni tempo insieme ai teologi e i filosofi si sono interrogati sui grandi esistenziali temi della fede; non si sono fermati ad accogliere i singoli articoli del Credo come verità da accogliere in maniera cieca e irrazionali. Ma anzi, pian piano hanno riflettuto, studiato e contemplato queste verità, specialmente mediante l’uso della filosofia, al fine di capirle e viverle meglio.

Questo atteggiamento di ricerca, studio e conoscenza è stato prodotto anche nei confronti delle scienze matematiche: ad esempio il mio confratello padre Ignazio Danti, sacerdote domenicano (1536 – 1586) che si dedicò agli studi all’insegnamento della matematica nell’università di Bologna, e qui elaborò delle bellissime tavole di sintesi sulla matematica: Qui per chi volesse sfogliarle.

fr. Ignazio Danti OP

Inoltre, per centrare il nostro argomento, anche nei confronti della medicina e biologia, l’atteggiamento della Chiesa fu sempre di attenzione e di studio. Su questo l’esempio lampante, è quello di padre Lazzaro Spallanzani (1729 – 1799 ), sacerdote gesuita e considerato fondatore della fisiologia moderna, che fu anch’egli sacerdote e docente di fisica e matematica e condusse degli esperimenti fra le altre cose sulla generazione e sulla digestione (produsse anche lui delle splendide opere che trovate qui:

Lazzaro Spallanzani SJ.

Questi sono davvero pochissimi esempi, rispetto all’ingente numero di scienziati e studiosi cattolici che la storia annovera. Li ricordiamo con gioia, ringraziando il Signore per le loro ricerche e i loro studi. Perché non sono caduti nella trappola dello Scientismo o del Neopositivismo, filosofie nei secoli scorsi hanno deciso di escludere Dio e la fede da qualsiasi attività e riflessione umana, concentrandosi sulla scienza e le sue considerazioni. In tal senso, la scienza diveniva una sorta di disciplina totalizzante, che racchiudeva l’uomo in un reticolo di esperimenti, formule matematiche ed idee confuse sul mondo naturale. Queste considerazioni furono molto criticate, anche per motivi “profani”: ci sono realtà che non si possono descrivere in formule ed esperimenti, che riguardano l’anima, l’etica e anche le scelte esistenziali. Pretendere di definire come vero, oggettivo e reale tutto ciò che è misurabile è l’estremo opposto al fideismo cieco e irrazionale: in un certo senso, le derive scientiste rendono la scienza essa stessa un sistema basato sul dogma per il quale è vero solo ciò che è scientifico.

Concludo questa piccola sintesi di storia della scienza cattolica, con alcune considerazioni: al di là dell’atteggiamento arrogante, ignorante e sbruffone di chi accusa di scientismo e neopositivismo – senza aver mai sfogliato neanche un manuale base di storia della scienza – i cattolici coscienzioso. Mi sento di dire che l’atteggiamento più equilibrato da tenere nei confronti delle ricerche sul vaccino non sia né quello di un’accettazione acritica, né quello di un rifiuto complottistico. Il giusto mezzo virtuoso è da sempre la via più idonea, per orientarsi nella fede, nella vita e nel pensiero. Studiare e informarsi sull’argomento vaccino anticovid19, se non si è esperti, è bene farlo sempre col supporto di studiosi in ambito medico e virologico; leggendo articoli e studi certificati secondo norme accademiche e scientifiche, e non sui siti complottisti, sui post di Facebook o di Twitter. Una volta che si è in possesso del dato scientifico, si valuta un discernimento sull’azione più corretta da fare, ascoltando innanzitutto il proprio medico di base, il quale conosce il nostro stato clinico, le malattie che abbiamo avuto, e sa consigliarci prudentemente sul calcolo benefici e fattori del vaccino. Infine, è lecito ed opportuno anche consigliarsi col proprio direttore spirituale, specialmente per ottemperare al precetto morale che ci impone di usare comportamenti morali accettabili che evitino di esporre al contagio le persone più fragili o che non possono accedere al vaccino[1].

Una interessante e simpatica chiacchierata fra il sacerdote youtuber Don Alberto Ravagnani e il chimico youtuber Barbascura X, sul tema scienza e fede.

BIBLIOGRAFIA PER APPROFONDIRE

Giovanni Paolo II, Fides et ratio.

Enrico Medi, http://www.enricomedi.it/enrico-medi-tra-scienza-e-fede/

Jürgen Habermas, Benedetto XVI (Joseph Ratzinger), Ragione e fede in dialogo, Eset, Bologna, 2005.

Francesco Agnoli, Scienziati, dunque credenti, Cantagalli, Siena, 2012

Alister McGrath, La grande domanda. Perché non si può fare a meno di parlare di scienza, di fede e di Dio, Bollati Boringhieri, 2016


[1] Su questa stessa linea è l’ultima nota della Santa Sede sul nostro tema: “In modo particolare, [coloro per motivi di coscienza che rifiutano i vaccini prodotti con linee cellulari procedenti da feti abortiti,] devono evitare ogni rischio per la salute di coloro che non possono essere vaccinati per motivi clinici, o di altra natura, e che sono le persone più vulnerabili.” https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2020/12/21/0681/01591.html

Una risposta a "Battle Without Honor Or Humanity? Scienza, fede e vaccini ai tempi del Covid19. #approfondimenti"

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  1. Grazie fra’ Gabrio per la bella lettura teologica della “vexata quaestio” della profilassi vaccinale contro il SARS-CoV-2. Sotto il profilo meramente scientifico mi chiedo se analoghe perplessità, da parte dei detrattori dei vaccini che sono ora in via di somministrazione diffusa, si pongono anche nei confronti del vaccino che ha eradicato il vaiolo o dei vaccini obbligatori per l’infanzia. Peraltro, mi risulta che tutte le sperimentazioni sono vagliate da comitati etici per poi essere divulgate e dibattute dalla comunità scientifica. Per altri versi, essedo i vaccini strumenti di prevenzione primaria (interventi attuati prima dell’esposizione dell’organismo umano a un rischio per la salute) dovrebbero sorgere perplessità anche nei confronti di tutti i trattamenti farmacologici utilizzati in soggetti a maggior rischio di specifiche alterazioni. Per esempio, nessuno si scandalizza se un anziano prende la cardioaspirina per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. I messaggi della “rete” sono purtroppo autoreferenziali e non forniscono generalmente un indicazione oggettiva sulle questioni scientifiche. Sembra quasi di ritornare alla lotta dei primi frati Predicatori contro le eresie!

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